Accessori:il bauletto portaoggetti

Nell’impiego quotidiano la disponibilità di un ampio portaoggetti, ospitato nell’apertura del telaio del Galletto, garantisce praticità e una capacità di carico davvero impensabile.
-----
Una tendenza che oggi si rivela vincente in ogni esemplare di scooter gran turismo, ma che nel Galletto doveva anche soddisfare un’altra finalità, ossia quella di trasformare lo scooter a ruote alte di Mandello in una vera e propria motocicletta, offrendo una presa salda per la stretta delle gambe del conducente.
.
Il bauletto primo tipo, dedicato al Galletto 160.
Si può montare anche sul 175 cc.
.

In anni in cui non vigeva l’obbligo di indossare il casco, una tale capacità di carico lasciava talvolta perplessi: il gavone portaoggetti si inseriva tuttavia nel filone del trasformare il Galletto in una sorta di ‘vettura familiare’.
.
Il secondo tipo di bauletto del 160 cc: sul posteriore
presenta una gobba che ne ampia la capacità.
.
Un richiamo al sogno automobilistico di un’Italia che invece passava per questioni economiche dalla bicicletta alle due ruote a motore.
Non a caso un bambino viene portato agevolmente sul piano di chiusura del bauletto, cosa cui si assiste anche oggi nei raduni di veicoli d’epoca, anche se si tratta di una circostanza vietata dal Codice della Strada e da non fare assolutamente.
.
Particolare del fianco di un bauletto secondo tipo:
si noti il raro, ma originale, colore nocciola.
In questa tinta fu allestita nel 1950 una serie
limitatissima di Galletto 160 primo tipo (cambio a mano).

La produzione dei bauletti portaoggetti fu realizzata da imprese per lo più artigiane ed esterne alla Moto Guzzi, non di meno i bauletti erano messi in vendita degli stessi concessionari Guzzi, al pari di molti altri accessori dedicati alla motocicletta, ma non furono mai fatti rientrare nel novero dei ricambi.
.
Un bauletto per il Galletto 192.
Il profilo in plastica antitaglio è un’aggiunta del proprietario.
.
Data la variegata quantità di produttori (di cui gran parte artigiani o poco più), si conoscono diverse forme e fogge per questo accessorio, il cui montaggio era ‘suggerito’ dalla sagoma stessa del telaio e dal desiderio di molti utenti di colmare l’evidente lacuna.

Resta un fatto che il montaggio del portaoggetti trasforma lo scooter in un veicolo diverso, intervenendo anche sull’impatto estetico del mezzo.
.

Un bauletto di un 192 a pedale: si noti l’incavo anteriore per la trave del serbatoio.


I primi modelli di bauletto, dedicati al 160 cc, si distinguono per la forma squadrata, quasi prismatica.

Il bauletto è realizzato con lamiere acciaiose, saldate per puntatura.

Il montaggio sul veicolo avviene attraverso la collocazione del bauletto sul tunnel (tra la trave del serbatoio della benzina e il blocco serbatoio dell’olio) e il fissaggio è realizzato direttamente sul telaio, con quattro viti da 6 MA.
.
Il raro esemplare di ‘trequarti’.
Si noti la presenza di nervature laterali di irrobustimento
e l’assenza di placche in gomma per le ginocchia.

Dei primi esemplari, montabili anche sul 175cc, esistono diverse versione: un primo tipo è costituito da un prisma che segue l’andamento della trave del telaio e si raccorda al cruscotto.
Il secondo tipo ha invece una gobba che ne ampia la capacità e si protende verso il serbatoio dell’olio, dirigendo in questa direzione l’aria della marcia.

Questi bauletti non sono montabili sul 192, dato che la trave che contiene il serbatoio della benzina è di forma bombata, mentre nel 160 e nel 175 la trave è piatta.

Il secondo tipo di bauletto è invece quello dedicato al Galletto 192.
Anteriormente mostra una forma concava che consente l’accoppiamento alla bombatura del telaio.
.
Il modello bombato montato: la forma è particolarmente elegante.
.
Particolare del bauletto bombato: le labbra
posteriori abbracciano il serbatoio dell’olio.
.
Tra le versioni conosciute si inserisce un modello piuttosto raro (che chiameremmo convenzionalmente "trequarti") che permetteva ai sacerdoti che vestivano l’abito talare di utilizzare il Galletto senza particolari impedimenti, occupando solo parzialmente lo spazio aperto del telaio.

Lo stesso modello veniva indicato anche per l’utenza femminile.
Il portaoggetti presenta sempre la chiusura a serratura, ma lo sportellino si blocca su un piano inclinato di circa 45 gradi.
In questa versione non venivano montate le placche in gomma paraginocchia.
Tutti i bauletti, tranne il "trequarti" citato, montano inserti poggiagambe laterali a losanga, trattenuti in sede da risvolti in lamiera saldati al corpo.

Nelle versioni dedicate al 192 ad avviamento elettrico gli inserti potevano essere forniti anche in gomma grigia.
Una variante particolarmente interessante è costituita da un bauletto di forma bombata: le labbra posteriori si allungano e avvolgono i fianchi del serbatoio dell’olio, mentre anteriormente abbracciano la trave porta serbatoio.
.


Un Galletto 192 ad avviamento elettrico parzialmente assemblato: il portaoggetti ha una forma che rispetta la presenza del filtro dell’aria del carburatore.

Related Posts with Thumbnails