Accessori: la prolunga del cruscotto, ovvero la transizione dal Galletto Secondo Tipo al Terzo Tipo


In questo articolo analizziamo un accessorio importante per l'evoluzione del Galletto: le prolunghe laterali del cruscotto quadrato.
-----

Uno dei difetti del Galletto 160 Primo e Secondo Tipo è la tendenza dei paragambe di alluminio a "chiudersi" verso la trave centrale del telaio.
La struttura aperta dell’insieme sfrutta, infatti, la sola rigidità data nel metallo dalla grande nervatura che corre lungo i bordi dei paragambe.


Una struttura chiaramente insufficiente per reggere, da un lato, le sollecitazioni delle vibrazioni e, dall’altro, sia la naturale tendenza delle lastre di alluminio di riprendere la piega originale che la sferza dinamica del vento sulle ampie superfici protettive della carrozzeria.
Le conseguenze sono il fenomeno, ben conosciuto dai possessori di questi modelli, dei paragambe che tendono a piegarsi verso l’interno.
Un fatto non solo antiestetico, ma che si rivela anche scomodo nell’uso della motocicletta e tendenzialmente pericoloso.

Un difetto a cui in breve la Moto Guzzi provvederà con l’introduzione del Galletto 160 Terzo Tipo, in cui il cruscotto, realizzato in fusione di alluminio, acquista una forma a mezza luna non solo per una sorta di riprogettazione stilistica, ma anche per sopperire alla scarsa rigidità dell’insieme.

Del resto, l’architettura del Galletto andò via via definendosi a partire dall’introduzione del pedale a bilanciere al posto di quello a puntale: a quel punto la necessità di un cruscotto quadrato di piccole dimensioni che potesse permettere il montaggio del cambio a mano sul fianco della trave era del tutto superata.
Da qui la possibilità di disporre di un cruscotto di forma ben più ampia, sino a ricomprendere, irrobustendoli, i due paragambe di alluminio che finalmente hanno una sede che li trattiene in posizione.

Tra i pezzi veramente rari che si possono reperire del primo periodo di produzione del Galletto rientra, quindi, questa importante prolunga laterale del cruscotto, che non si esclude possa essere frutto dell'inventiva del reparto Esperienza della Moto Guzzi.


In sostanza, una volta verificato l’inconveniente, prendendo spunto anche da altri scooter del periodo, la Moto Guzzi predispose due ali di metallo da montare sui lati del cruscotto di alluminio stesso.

Si tratta di due componenti in lamiera spessa di acciaio, piegata ad hoc, nella forma del raggio superiore dei paragambe; il montaggio di questi accessori, chiaramente, esclude la possibilità di montare il leveraggio del cambio a mano nel Galletto Primo Tipo.
Per il Galletto Secondo Tipo, ovviamente, il problema non si pone.


I due componenti, lavorati evidentemente da una mano esperta, sono fissati al telaio, sotto il cruscotto, con due viti, mentre sui paragambe si fissano per mezzo di una vite passante.



Come detto, si tratta di pezzi etremamente rari, che testimoniano la ricerca continua di una forma che introduce immediatamente al restyling dell’architettura dello scooter a ruote alte della Casa di Mandello.
Un esperimento che si tradurrà, dapprima, in una serie di accessori con numeri limitatissimi e, in seguito, nella modifica del progetto del cruscotto che ritroveremo sino al Galletto 175 cc.
Come detto, le due prolunghe non erano molto diffuse come accessorio, tuttavia è facile constatare come la loro forma contribuisca in modo determinante nel definire una linea particolare e ricercata per il Galletto dei primi modelli con cruscotto piccolo.


Certo, l’accessorio è davvero insolito, ma proprio per questo il risultato, una volta montato, è spettacolare.
La costola di irrigidimento delle ali orizzontali è finemente saldata a cannello lungo tutto il perimetro del pezzo ed i due accessori contribuiscono nel dare maggior rigidità e robustezza ai paragambe.

Ancora una volta ci troviamo al cospetto di un pezzo frutto dell’estro creativo dei tecnici della Moto Guzzi, che denota anche il livello qualitativo e la cura quasi artigianale a cui si era giunti nella lavorazione delle lamiere.
Un piccolo ma importante pezzo di storia recuperato grazie alla passione che ci ha fatto ricercare e raccogliere qualunque testimonianza, sia meccanica che verbale dalla bocca dei protagonisti di questa grande vicenda tecnica ed umana, prima che l’oblio se ne impossessasse, cancellandola definitivamente.

Il collezionismo moderno è essenzialmente cultura, svago e divertimento.
La passione dei veri "guzzisti" si nutre anche della ricerca, che, sola, può serbare la memoria dei tanti valenti tecnici e operai che, negli anni, contribuirono alla creazione del mito Moto Guzzi.


Related Posts with Thumbnails