Il cacciavite del Galletto: un prezioso elemento della dotazione iniziale


La dotazione di attrezzi delle nostre moto rappresenta un importante complemento che afferisce direttamente allo stato di conservazione del veicolo.

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Un veicolo conservato di tutto punto deve comprendere anche i ferri che originariamente costituivano la sua dotazione standard, cioé i ferri con cui il veicolo veniva fornito.
Si tratta, in sostanza, di dare completamento all’opera di restauro, provvedendo a completare l’insieme degli strumenti così come venivano originariamente confezionati dal costruttore per garantire la manutenzione ordinaria del mezzo e provvedere, nel caso di guasto, alla riparazione su strada del veicolo in panne.
Resta pacifico che la dotazione standard comprendeva attrezzi realizzati "onestamente", ma magari di non eccellente finitura.


Va detto che tali attrezzi erano spesso acquisiti attraverso la prestazione fornita da officine esterne, dunque non sempre la titolarità della qualità degli attrezzi rientrava in pieno nel livello di attenzione generale garantita nella produzione dalla Moto Guzzi.

Accanto dunque alla pompa per gonfiare i pneumatici, venivano fornite la chiave per regolare il gioco dei bilancieri, la chiave della candela, le chiavi fisse standard e le piccole pinze, oltre al famoso cacciavite:  la Moto Guzzi schierava una dotazione di attrezzi che, potenzialmente (è il caso di dirlo), avrebbe permesso l’intero smontaggio "da campo" della motocicletta.

Nello specifico il cacciavite dato in dotazione al Galletto, dalle serie del 160 cc al 192 cc, ma anche alle altre Moto Guzzi dell’epoca, secondo una tradizione risalente ancora agli anni Trenta, è il famoso e ben conosciuto modello scheletrizzato in acciaio, con la lama speciale trattata contro la corrosione.


Si tratta di attrezzi d’emergenza, ovviamente, ma in grado di svolgere decorosamente la loro funzione. Oggetti che spesso restano dimenticati nei cassetti o tra gli attrezzi d’officina e che d’un tratto ritornano a nuova vita nelle mani degli appassionati che li sanno riconoscere.
Un complemento fondamentale al veicolo, senza il quale lo stesso resterebbe privo di un elemento significativo.


Strumenti da lasciare nei vani portaoggetto del parafango o nelle cassette posteriori di Airone e Falcone,  indubbiamente una parte importante da conservare e perché no, esibire nel corso delle manifestazioni motoristiche, a riprova di un’attenzione precisa al tema della conservazione e tutela dei veicoli storici.

Una raccomandazione per il collezionista più attento: ad una moto conservata dovranno far da corredo degli attrezzi conservati.


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